Primato solitario, numeri da urlo e grande serbatoio per la prima squadra: la stagione da record della juniores élite di Francesco Marcon

La juniores élite della Vigontina San Paolo

In attesa del sospirato ritorno in campo, la Vigontina San Paolo si gode i numeri da record della squadra juniores.
I «baby terribili» di mister Francesco Marcon comandano il girone élite con 32 punti, frutto di uno straordinario ruolino di marcia fatto di dieci vittorie e due pareggi, con una sola sconfitta in tredici giornate.
I bianconeri dettano legge con sei punti di vantaggio su Pozzonovo e Armistizio Esedra Don Bosco e addirittura otto sulla Piovese.
«Ci siamo messi alle spalle un girone di andata molto positivoannuisce mister MarconAl netto dei risultati, ci tengo a sottolineare l’ottima sinergia che si è creata con la prima squadra. Il direttore sportivo Mattia Gambillara è sempre presente e disponibile, pronto a seguire e premiare i ragazzi e a supportarci per qualsiasi tipo di necessità, sia sul piano logistico che di gestione sportiva. Discorso analogo per il nostro grande responsabile Guido Capovilla, che ci segue assiduamente con passione e massima professionalità, e per mister Massimo Malerba, che con il suo staff della prima squadra si è sempre dimostrato presente e disponibile nei nostri confronti. I ragazzi che, di volta in volta, sono stati aggregati ai “grandi” hanno costantemente trovato un clima di accoglienza e calore. Tra i 2004 ci sono Piccolo e Paccagnella che fanno ormai parte della rosa in pianta stabile: e non dimentichiamo i tanti altri che hanno già avuto l’opportunità di esordire».
Quali sono i requisiti che non possono mancare per ambire al salto tra i “grandi”?
«In primis bisogna essere pronti mentalmente a lottare e a sacrificarsi. Da questo punto di vista ho a disposizione dei ragazzi molto validi, che quando c’è stato bisogno hanno sempre risposto presente. Essere pronti per il calcio degli adulti significa possedere un mix di cose: intensità, ritmo, agonismo, malizia, essere pronti ad accettare anche di non giocare. Sul piano tecnico non ho alcun dubbio, perché ho dei ragazzi davvero bravi».
Che ripercussioni può avere un altro stop forzato così lungo?
«Il timore è che i ragazzi perdano un po’ il ritmo tra contagi, positività e quarantene. Purtroppo è una morsa che attanaglia tutte le società: speriamo di uscirne quanto prima per ritrovare, al più presto, il gusto di fare calcio in serenità».